Chi non ha testa abbia gambe
43° giorno di viaggio 31 dicembre PATAGONIA COAST TO COAST appunti in viaggio di Paolo Pagni da Las Horquetas a Bajo Caracoles.
PATAGONIA COAST TO COAST
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Chi non ha testa abbia gambe!
Chi non ha testa abbia gambe, mi dice sempre la nonna Beppe (ossia mia madre), chiamata così dalla mia hija che, da piccolina, non riuscendo a far capire di quale nonna parlasse, visto che si chiamano entrambe Maria, la ribattezzò.
Chi non ha testa abbia gambe quindi, perché prima bisogna programmare bene e poi fare le cose. Oggi siamo arrivati a Bajo Caracoles, quella che secondo tutti doveva essere una città; in realtà trattasi di: una pompa di benzina, senza carburante, un hotel con ristorante fatiscente, dove noi dormiremo, una scuola e la polizia: totale abitanti 30.
Qui programmare è del tutto impossibile. Ogni persona ha una versione diversa dei fatti, ti devi affidare solo alla suerte, perché ogni razionalità qui è persa, come nel passaggio della Divina Commedia: lasciate ogni speranza, voi ch’intrate…
Questa è la nostra situazione odierna: affamati, senza un pesos, con tante targhette di debito, che qui non servono proprio a niente. Infatti nessuno ha il pos e le banche che incontri sono banche de la provincia come le chiamano loro, abilitate solo per i loro prelievi. Speriamo bene per domani, che a Perito Moreno, arrivo della tappa di domani, ci si presenti un paese más largo, sennò siamo ufficialmente falliti! Domai avremo l’ultima occasione per prendere denaro a sufficienza per campare i prossimi 10 día…
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Torniamo a Bajo Caracoles, dicevamo 30 abitanti, tre ore per contrattare il prezzo di una camera – vista vento incazzato che non ci farà dormire – bagno in comune con gente di passaggioe un’altra milanese Sándwich accompagnata con acqua di rubinetto come cenone di fine anno, il solito menù di ieri sera (che era il mio compleanno). Beh, questo fine anno non finirà nel dimenticatoio, me lo ricorderò per tutta la vita.
Intanto alcune ossa sconosciute mettono fuori la testa… Stasera ho scoperto di avere un bello sterno, le gambe sono distrutte dal vento, e decine di piccoli doloretti affiorano qua e là. Il più importante e che mi preoccupa un po’ è la solita gamba di Santiago, che mi fermò l’ultimo giorno del camino della plata nel 2015. Uno strappo che mi allontanò dalla bicicletta per tre mesi e ogni tanto, quando sforzo troppo, “riaffiora”.
Anche questo è il viaggio. L’incognita del domani. L’unica cosa certa qui è il vento che, anche se gli indigeni dicono è flaco, per dire debole, in realtà spinge intorno ai 50 km orari e tutto il giorno contro, ovviamente…!
I nostri due nuovi amici italiani, Michela e Mauro, che da settembre girano in lungo e in largo l’argentina in moto: