In Cile l’euro è visto bene
30° giorno di viaggio 18 dicembre PATAGONIA COAST TO COAST appunti in viaggio di Paolo Pagni da Punta Delgada a Cerro a Sombrero
Partenza a rilento causa non apertura della cucina e relativo desayuno.
Ringraziando l’euro, la primera ves en todas mis vidas, siamo riusciti a pagare la casa rurale.
Perché questo? Perché in Cile non esistono attività commerciali con la tarjeta (detta carta di credito), quindi qui accettano solo contante; e non esistono bancomat, in questa zona solo Punta Arenas ha la possibilità di prelevare (Città a 170 kilometros).
Bene, detto questo, un buon cambio euro/pesos argentino e con 50€ e 100 pesos argentini abbiamo saldato il conto cileno.
Spostiamo il problema più avanti, i soldi “pesos argentini” finiscono, gli euro pure e i Pesos cileni non riusciamo a prenderli.
La prima città che incontreremo con qualche banca sarà Rio Grande, ma ci separano ancora due notti.
Oggi abbiamo avuto anche il vento a favore per i primi 20 chilometri che ci ha accompagnato fino allo stretto di Magellano. Anche qui ricordo il passaggio di notte di 16 anni fa, un freddo della Madonna fuori a fumare con Alberto, lui fumava e io guardavo, s’intende.
Arrivati al paese abbiamo cominciato la solita trafila per dormire, non tanto per l’ambiente o per i servizi , ma per la targhetta e semmai il wifi per poter chiamare a casa.
Credetemi è una guerra, soldi non ne abbiamo e le carte di credito non servono a niente:
4 ne abbiamo e 4 ne friggiamo.
Anche qui per la seconda volta l’euro ci salva, il ragazzo che gestisce l’ostello ci spiega che è meglio l’euro che il pesos argentino, che tutti i giorni oscilla e perde di valore.
Contrattazione avvenuta con successo: dormire e cena 50€ todo incluido.
Destino de mañana San Sebastián, in un’area di servizio in mezzo al nulla (speriamo bene) qualche idea del viaggiatore ci verrà in mente.
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