🚴 Day 11° da Aci Trezza a Messina
21 settembre 2018
Partenza da Aci trezza verso la cantina Terra Costantino di Viagrande. E parto subito con una bella salita di circa 500 m. di dislivello!
Dopo la meravigliosa visita in cantina, il mio navigatore punta verso Giardini Naxos, per poi dirigersi a Taormina. Taormina è stata una scoperta: non pensavo assolutamente che fosse in montagna! Nella mia testa – come credo nell’immaginario collettivo – pensando a Fiorello che faceva l’animatore nei villaggi turistici, mi aspettavo il mare. Invece mi trovo in mezzo agli ulivi… Qui è tutto, meno che mare! In basso poi sì, ma non a Taormina, assolutamente no! Mi mancano gli ultimi 3 km di salita per arrivare a destinazione e spero che la mia fatica sia ricompensata, ma lo sarà sicuramente…
Vista stupenda del mare sottostante e di Giardini Naxos.
Purtroppo sono dovuto scappare da Taormina per la pioggia, che è arrivata prepotente a ricordarmi di non rilassarmi troppo, ché ho ancora Km da macinare. Un k-way e via! Sotto la pioggia! La fine del viaggio si avvicina e Messina mi aspetta!
Prima di entrare a Messina in bicicletta fatevi il segno della croce.
Hanno pensato a tutto meno che ai ciclisti… C’è una tranvia in superficie e le rotaie attraversano le strade in continuazione e sono pericolosissime per le bici; le strade sono strette e malmesse; resta poi fermo che i siciliani -ahimè- non sanno guidare… E poi quanto adorano suonare quei clacson!
Pensavo, inoltre, che Roma fosse la città delle Smart, ma secondo me Messina batte tutte. Questa città nel corso dei secoli ha subito vari eventi distruttivi, che l’ hanno devastata. Oggi presenta dunque un aspetto moderno, frutto soprattutto delle ultime ricostruzioni dopo il terremoto del 1908 ed i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale: molte opere d’arte sono andate distrutte, ma Messina conserva, comunque, begli esempi monumentali.
La mia ultima meta, a chiusura del viaggio è il pilone di Torre Faro, l’incrocio dei due mari, lì davanti al pilone si incrocia il freddo Mar Ionio con il caldo Mar Tirreno, disegnando correnti in mezzo al mare.
I piloni dello Stretto sono dei tralicci in disuso della linea elettrica ad alta tensione, che attraversavano lo stretto di Messina fra la Calabria e la Sicilia. Si tratta di due torri d’acciaio indipendenti, una collocata sulla sponda siciliana e l’altra su quella calabrese.