I pavidi non sono mai partiti, e i deboli sono morti per strada.
Conclusioni del viaje PATAGONIA COAST TO COAST
PATAGONIA COAST TO COAST appunti in viaggio di Paolo Pagni
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I pavidi non sono mai partiti e i deboli sono morti per strada.
Ero completamente solo, avevo il mondo tutto per me e avvertivo la citazione di Phil Knight … «I pavidi non sono mai partiti, i deboli sono morti per strada, quindi rimaniamo noi»….
Il viaggio è stato veramente un’impresa complicata, non adatta alle biciclette. Basti pensare che in tutto il viaggio – 60 giorni – abbiamo incrociato solo 24 cicloviaggiatori. E solo due, il brasileño Eliabe Fagundes, partito dal Brasile direzione Ushuaia ed ora di ritorno a casa a Rio de Janeiro
Detto questo, onore al merito a tutti! L’importante è partire (non stare sul divano). Il viaggio inizia quando lo pensiamo. “La vera sfida è vivere, non si è mai pronti per quello che ci aspetta“.
Oggi 18 gennaio 2017 concluderò la giornata salendo sulla torre Sky Costanera , 300 metri di altezza, la più alta di tutto il sud America. Da lassù mirerò gli orizzonti verticali, sempre se non muoio prima dalla paura.
Parole imparate:
- Ripio = sterrato
- Picasso diceva che un uomo, a 40 Anni, quando scopre di essere ancora giovane è ormai troppo tardi
Frasi raccolte durante il viaggio:
- La vita non è bianco e nero, ma a colori
- Il paradiso può attendere
- Bolla di blasfemia
- Il dolore è solo la debolezza che lascia il corpo
- Condizioni meteo sfavorevoli. Il segreto della saggezza non è la saggezza stessa, ma il cammino che ci conduce. … Non esistono condizioni meteo sfavorevoli, esistono uomini arrendevoli …
- Diventa amico del dolore e non sarai più solo
- Bisogna avere un sogno per poterlo realizzare, quindi prima di tutto sognate
- Che siamo due puntini, ma visti da lontano…
Curiosità:
- Il Chileno tiene molto a conoscere la nostra idea, il nostro giudizio sul Cile; è molto attaccato alla propria terra e al proprio Paese… dunque W il Cile!
- In Cile ti salutano tutti: camionero, coches, motorini, meno qualunque mezzo che trasporta biciclette… sarà l’invidia… boh… come diciamo sempre io e il Carrara: ce ne faremo una ragione!
Fronteras:
Da imparare:
- L’amore per il proprio Paese
- L’amore per la propria bandiera. Esporre sempre la bandiera in tutte le piazze è un fatto di cultura.
- Guardare avanti e non piangersi addosso.
Automatismi del viaggio:
- Alzarsi e partire
- Tutte le sere fare il bucato. Con lo sporco calcoliamo il tasso di inquinamento o quanta polvere abbiamo raccolto, nel caso della PATAGONIA
- Tutte le sere la ricerca dell’hotel, ostello, hospedaje. Curiosità: quando è pessimo (l’hotel ndr) arriviamo sempre presto, quando è bello o particolare e potremmo godercelo, arriviamo sempre tardi
- Allert strumenti di bordo: cadenza troppa alta, ogni 15 minuti ricordati di bere, specchietto retrovisore sempre sott’occhio, ricordati che almeno ogni quattro ore devi mangiare…
compañero de viaje Enrico Roberto Carrara
Che dire della testa del Carrara: se piove si bagna, se c’è il vento si asciuga, se c’è il sole si scalda, se è freddo si raffredda; è quasi un robot, non lo sconfigge mai niente e porta con sé – sempre – il buonumore. La sua testa, la sua testa è perfetta! Non si lamenta mai, o quasi; si adatta a tutto, cerca e trova sempre il lato postivo in tutto quello che gli accade. Una persona molto positiva, niente di meglio per un compañero de viaje.
Le massime del Carrara:
- Balotelli è un mito
- Con tre livelli di separazione arrivo ad Obama
- Potrei pulire vetri nei palazzi, facevo alpinismo e quindi non ho paura dell’altezza
- Un passo fatto è un passo in meno da fare, frase modificata perché non era così: una pedalata fatta è una pedalata in meno da fare.
- Oggi ho saputo che è campione europeo di slot Cars, ed è 21º al mondo!
Parole identificative di essere Chileno:
- Cachay Hueon !!!
- Cachay es me comprendes …
PROMEMORIA MECCANICO VIAGGIO
- forcellino cambio
- fili cambio e freni
- camere d’aria con liquido io
- pneumatici
- pasticche
- catena
- razzini
- toppe camera d’aria
La fine del viaggio, cosa resterà:
La fine del viaggio: da una parte il traguardo è vittorioso, spettacolare, dall’altra è la sconfitta, perché tutto finisce. Quel sistema, quei posti, quella gente, il pedalare fuori dei tempi, dai modi, la convivenza stretta con un compagno di viaggio, tutto si conclude e rimangono solo i ricordi.
Ma la cosa che, almeno per me, rimarrà sempre nel cuore è l’esperienza Dynamo Camp. Non è importante quanto abbiamo raccolto, neanche lo so, importante è quanta gente abbiamo coinvolto, quanto ne abbiamo parlato, quanto questo può essere d’esempio per iniziative future. Pedalare, come camminare, come qualunque altra azione fisica, rinnova il cervello e tutte le funzioni motorie; ti abitua a riconsiderare le cose importanti; ti insegna la concentrazione; e nei momenti che ti senti perso, in preda alla fatica, alla fame e alla sete, se pensi allo scopo reale del viaggio, ti dà una forza ed un’energia che tutto il vento della PATAGONIA neanche ti scalfisce. Se alla fine, tutta la fatica, tutte queste ore in bicicletta, lontano da tutto, hanno contribuito a far star bene anche un solo bambino, io sono in pace con il mondo.
Quindi GRAZIE di CUORE a tutti voi, che ci avete seguito, sostenuto, invidiato, e che con noi avete condiviso ogni attimo, o un solo secondo, del nostro viaggio. Grazie a tutti coloro che hanno DONATO, perché donare è sempre una buona azione; e il mondo pur che si dica è pieno di buone azioni e brave persone. Abbiamo creato un anello solido e un cerchio buono e voi dovete essere fieri di farne parte.
Ancora grazie!
buena vida
Paolo Pagni